Già da un paio di settimane ho comprato il regalo di Natale per il mio patato, felice perché ho preso una cosa che gli piace, che ha scelto lui, così spero che la sorpresa sia proporzionale alla felicità e che la felicità sia proporzionale alla scatola (grande).
Già immaginavo la mattina quando si alzava, andare a vedere sotto l'albero e trovare quella scatola enorme tutta per lui.
Già immaginavo la mattina quando si alzava, andare a vedere sotto l'albero e trovare quella scatola enorme tutta per lui.
Ricordo che quando ero piccola, più era grande la scatola più ero felice, prima ancora di vedere cosa c'era dentro, che poi le aspettative non erano mai disattese.
Tutto questo finché mio cognato (il fratello di L.) non ha chiesto "ma come è questa tastiera? mi raccomando, tenetela ben nascosta che visto che gli si regala noi ci fa piacere esserci quando la scarta"
Sono caduta dalle nuvole.
Fossimo stati in un'altra situazione avrei trovato il modo di parlare faccia a faccia con L. e chiedere che era quella storia, solo che eravamo a teatro e non potevo fare la scenata in platea rubando la serata al protagonista.
Alla fine del primo tempo L. mi ha annunciato di sentirsi male, di avere la febbre, così anche sulla strada del ritorno.
Ecco, per non rompere i coglioni a chi sta male, è da ieri sera che sto male io.
Ho provato a parlarci, chiedere com'è questa storia, e che quello era il regalo che volevo fare io, ma lui ha tagliato corto, ed io per non mandarlo affanculo e sentirmi dire "bada mi sento male, ho la febbre, ne parliamo poi" sono stata zitta.
Mi pento adesso di questo mio silenzio, mi pento perché è da ieri sera che ho mal di stomaco per la rabbia.
Non gliene è mai importato un cazzo del Natale, dei regali, di una sega di niente.
Io adoro il Natale, adoro i compleanni, adoro le ricorrenze perché mi piace fare regali. Non mi importa riceverli, anche se come a tutti mi fa piacere riceverli, ma amo farli, anche quando non è necessario.
Io adoro il Natale, adoro i compleanni, adoro le ricorrenze perché mi piace fare regali. Non mi importa riceverli, anche se come a tutti mi fa piacere riceverli, ma amo farli, anche quando non è necessario.
Ero felice di aver trovato il regalo per il mio bimbo. Adesso mi viene da piangere dalla rabbia.
Oggi, febbre o non febbre, ho intenzione di affrontare il discorso.
Anche se ormai non posso chiedergli di chiamare suo fratello e di dirgli che quel regalo è IL NOSTRO regalo di Natale, però VOGLIO che mi spieghi perché si è permesso di fare una cosa del genere. Perché non mi ha interpellato, perché non mi ha detto che era intenzione di suo fratello fare questo regalo, che in quel caso avrei potuto obiettare che NO, quello era il NOSTRO regalo per il NOSTRO bimbo. E che a suo fratello avrebbe dovuto suggerire qualcos'altro.
Perché se suo fratello ieri sera era sicuro e convinto che quello era il regalo che lui avrebbe fatto a suo nipote, sicuramente loro ne hanno parlato.
MA MAREMMA MAIALA.
L'idea l'ho avuta io, ho cercato di scoprire io se gli sarebbe piaciuto quel giocattolo, no ho parlato con L. mi sono consultata perché mi sembra più che corretto che le cose si facciano insieme, e poi l'ho cercato, l'ho trovato, l'ho ordinato e sono andata a comprarlo.
MA PORCA MISERIA DEL CAZZO, avrò voce in capitolo?
E poi, sempre sulla strada del ritorno, alle mie rimostranze ed alla domanda "scusa eh, ora noi che gli si regala?", lui mi risponde con tono scocciato "ci penso io"
Eh no, caro mio.
Una coppia, una famiglia, le cose devono farle insieme, soprattutto quelle per la propria famiglia.
Mi ha rubato l'entusiasmo del Natale.
Mi ha rubato la felicità che respiro ogni anno in questo periodo.
Mi ha rubato la voglia di fare l'albero, di addobbare casa, di creare cosine carine con mio figlio che adesso che ha tre anni inizia a collaborare ad essere attivo ed ama come tutti i bambini questo periodo.
Ho voglia di piangere, ma sono così arrabbiata, delusa, frustrata che neanche ci riesco.
Ma nooooo che brutta cosa :-( non so cosa dire.. Io però quasi quasi parlerei col cognato, spiegandogli la tua idea ecc, dicendogli di comprare qualcosa altro, che magari puoi cmq suggerire tu, e la tastiera resta il vostro regalo.. Ma ti pare!
RispondiEliminaGrazie Laura, ma al di là della grande delusione per il regalo rubato, la cosa che mi ha fatto star più male è stata la totale mancanza di comunicazione e dialogo da parte del mio compagno nei miei confronti; il fatto che non mi ha calcolata, mi ha ignorata, come se fossi solo una suppellettile di casa... ecco, sì, mi sono sentita una suppellettile.
EliminaNon puoi immaginare quanto sono stata male, ed ancora sto male per questo suo comportamento assolutista, egocentrico e menefreghista nei miei confronti.