22 luglio 2013

MEMORIE dal cellulare 2

Prosegue la trascrizione di quello che nel tempo, negli anni ho scritto nelle note del cellulare.
Per adesso siamo sempre nel settore lavorativo, ma ho trovato anche cose che esulano da quel settore e che sono più interessanti o piacevoli o drammatiche... beh, arriveremo anche a quelle.
Intanto:

ven 13mar2009 ore10.13
un dito in culo è niente a confronto di quella là. mi spettano i 10 minuti d'aria (anche i carcerati hanno più tempo)e mi sfogo scrivendo quanto la odio e quanto è insopportabile, così fino all'ora di uscita magari riesco a trattenermi dal mandarla al diavolo, anche se la cosa la vedo dura. spero di trovare al più presto un qualsiasi altro lavoro perché qui mi sono rotta le palle dell'ignoranza [leggi come maleducazione], della maleducazione, della cattiveria, del voler sempre far passare i dipendenti da cretini
e mai ammettere di aver sbagliato. lavorare fianco a fianco
(mar 17mar2009 ore 9.25)
e poi è sempre agitata, acida, nervosa, oltre che sgarbata ed infida. non credo neanche più al suo buongiorno, perché ormai lo so che lo dice per abitudine, perché va detto, ma in fondo a lei che cavolo frega di augurare il buongiorno a noi se la giornata dopo un minuto diventa, grazie a lei, un inferno.
(sab 13giu2009 ore 10.59)
anche se, ad onor di giustizia va detto che lei perlomeno saluta, lui manco quello
(sab 20giu2009 ore 16.35)
...ma oggi un c'hanno d'andà da punte parti 'sti rompi palle?
[traduzione dal maremmano all'italiano. ma oggi non devono andare da nessuna parte questi rompi palle?]

gio 01ott2009 ore17.37
eccomi di nuovo qua, a scrivere del mio fantastico posto di lavoro, di quanto mi trovo bene qui, di come trascorrerei volentieri una notte intera qua...per minare il capannone e far saltare in aria tutto, loro compresi. ecco, questo è lo spirito con cui ogni giorno mi reco a lavoro con cui ogni giorno entro in questo merdosissimo posto. non credo ci sia bisogno di aggiungere molto altro per esprimere il mio stato d'animo.

lun 05ott2009 ore 10.54
oggi è entrata una nuova. come in tutti i posti di lavoro, anche qui si alleggerisce il lavoro, l'orario, la posizione degli anziani per gravare di più sui nuovi arrivati, che devono farsi la gavetta...infatti noi si fa il giorno di riposo in settimana, lei il sabato.

senza data
il capo che si piazza nel mezzo del corridoio a braccia conserte, gambe ben salde al pavimento, leggermente divaricate; lo sguardo arcigno, fisso sul malcapitato di turno; inutile provare a chiedere permesso se non gli va non si  sposta, e non importa che tu non passi perché non te ne lascia lo spazio, perché hai in mano un peso e lui ti ostruisce il poco spazio libero, o per qualsiasi altro motivo. lui è il capo, ti devi spostare (arrangiare) te[ricordo che questo lo scrissi dopo che non si spostò per farmi passare, avevo da consegnare un cartone di prosciutto, misura 100x70 cm, peso 15 kg circa]. Altre volte si piazza davanti alla finestra divizoria [tra l'ufficio ed il reparto], ancora braccia conserte, ancora lo sguardo fisso su chi in quel momento per un motivo o per caso, ha attirato la sua attenzione, non si riesce a capire se il suo sguardo è attento o perso nel vuoto, se ti fissa o se neanche ti vede, e tu devi lavorare, nella speranza di non fare un passo falso, di non commettere un errore, di non attirare la sua attenzione o di attirarla per motivi positivi.

mer 16dic2009 ore10.46
mi scappa da ridere, sono entrata alle dieci, ho chiesto che dovevo fare e mi hanno mandata a lavorare con una che era in pausa. quando lei è tornata mi hanno mandata a fare un lavoro lungo, pesante, palloso e al freddo. sono tornata e la mia collega ha detto che dovevo fare la roba per il negozio. ho chiesto se le bimbe del negozio avevano fatto pausa, alla risposta affermativa ho comunicato che allora andavo io. sono uscita dallo spogliatoio che la mia collega diceva questa cosa alla capa, lei l'ha guardata con un risolino ed uno sguardo increduli, guardando l'orologio proprio mentre la vedevo e le ho detto "laura io vado a fare pausa, sono già le 10.30, sono in ritardo, il ritardo era riferito alla sua regola che stabilisce che le pause devono essere fatte entro e non oltre le 10.30 del mattino...che colpa ne ho io se lei mi ha messo l'ora d'ingresso mezz'ora prima?[vorrei sottolineare che ogni giorno cercava qualche modo per farci fare tardi con la pausa]

sab13mar2010 ore10.49
ieri Erica ci ha portato un dolce, buono e soffice. essendo stata io l'ultima a fare pausa, so che ne era rimasto metà, stamani c'era solo un quarto...sicuramente se l'è portato in casa per farlo mangiare alle figlie, manco fosse roba sua...


...continua...


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