ecco, adesso non posso più dirlo.
Giovedì scorso iniziai a sentire un leggero dolorino in bocca, lato destro, arcata inferiore. Non capivo se il dolore era dovuto ad una leggera infiammazione delle gengive e delle ghiandole, come a volte mi capita quando prendo una frescata, oppure se era un dente.
Il pomeriggio il dolore era ancora lì, nel dubbio decisi di farmi vedere dal dentista. Quel giorno non c'era ma la mattina seguente ero nel suo studio, seduta nella sedia delle torture, con il faro piantato negli occhi e lui che con i suoi guanti verdi mi toccava le gengive, mi batteva sul dente col fondo dello specchietto, mi passava il filo interdentale e la gengiva sanguinava copiosamente. Nel momento in cui l'assistente alla poltrona prese l'aspiratore per risucchiare la saliva ed il sangue, l'aria fresca mossa da quell'attrezzo mi fece fare un salto sulla sedia che dette conferma al dottore che era il dente il vero incriminato.
Quel dente, un molare, è già otturato.
Le constatazioni del dottore: la radiografia non posso fartela, perciò dovrò aprire.
L'anestesia non te la faccio, da quello che ho visto sicuramente sarà da devitalizzare, ma finchè non sarò arrivato ai canali dei nervi e potrò mettere l'anestetico dentro al dente, dovrai soffrire, vedrai le stelle.
Risposta mia: ma l'anestesia non si può proprio fare? magari sento il ginecologo che cosa dice.
Il dottore: il ginecologo, chiunque tu senta, ti dirà che si può fare, ma io non te la faccio. Sono 40 anni che lavoro, non ho mai fatto un'anestesia ad una donna incinta e non ho intenzione di iniziare ora. Non voglio problemi, se succede qualcosa. Ma sappi che sentirai tanto male. Decidi te che vuoi fare. Fino a settembre così non ci arrivi.
Me ne andai con il dolore centuplicato, incerta se fosse il caso di mettermi subito a guidare o aspettare un po'.
Arrivata a casa inizia le cure della nonna: impacchi con i semi di lino (sfiammano), impacchi con farina e aceto (quando si secca e senti che tira, l'impasto "tira via" l'infiammazione), sciacqui con acqua di malva e salvia, con acqua e sale... tutto inutile.
Ogni ora che passava la situazione peggiorava, soprattutto dopo i pasti e dopo aver bevuto.
La notte era sempre più breve, ed il sonno alternato al dolore.
Domenica dopo pranzo non ce la facevo più, al punto che decisi di andare a farmi vedere dalla guardia medica...e lì potremmo aprire un'ampia parentesi sull'incapacità di chi era in ambulatorio, ma tralasciamo.
Le dottoresse mi dissero che potevo prendere la tachipirina (che già avevo preso, una copressa da 500mg dopo colazione ed una dopo pranzo), ma mi serviva da 1000 mg ed una ogni 12 ore, ma anche ogni 6 oppure 8 (vabbè, ora li gioco al lotto questi numeri, se vinco almeno a qualcosa sono servite quelle due).
Mi avevano ispirato così tanta fiducia che appena arrivata a casa ed ancora con la giacca indosso telefonai ad una mia amica, medico pure lei.
E meno male c'era lei!
ti ho scoperta per caso e leggendo la notizia in alto mi sono emozionata...
RispondiElimina=)..eh, io sono così.
ahi il mal di denti!!!
Buon weekend
Ciao Ninfa, benvenuta!
RispondiEliminaSpero tu continui ad emozionarti con me!
Buon fine settimana pure a te!
Francy