14 marzo 2011

PAURA DEL NUCLEARE

Apparentemente potrà sembrare un argomento che esula dalla gravidanza, ma in realtà la paura che la centrale nucleare giapponese sta facendo vivere in primo luogo ai giapponesi e poi a tutto il mondo, mi fa pensare a quanto l'ipotesi di un ennesimo disastro nucleare al di là del mondo possa influire anche sulla nostra salute, sulla nostra vita e sulle vite che dovranno nascere (e che adesso stiamo crescendo dentro di noi).
Perchè purtroppo un disastro nucleare non si limita a distruggere vite (umane, animali e vegetali) nei pressi della centrale, tantomeno si limita a dare danni nelle aree a qualche km di distanza; i danni si ripercuotono per anni e per km e km, fino ad arrivare là dove non ci si aspetterebbe.
"I venti porteranno le fuoriuscite controllate sui mari" hanno dichiarato, ok, e lì chi ci vive? Pesci ed organismi che si muovono, che mangiano e vengono mangiati da altri organismi che poi vengono pescati, che finiscono nelle nostre tavole, perchè il pesce non si limita a vivere nelle acque territoriali, ed anche se così fosse, c'è sempre un bel mercato globale che lo aiuta ad arrivare al di là del mondo.
Sinceramente la cosa è preoccupante, non dico quanto Chernobil ma solo perchè ci metterà più tempo ad arrivare da noi e perchè stanno cercando di fare tutto il possibile. Fortunatamente i giapponesi sono un popolo intelligente ed ha subito dichiarato di non ruscire a tenere da solo la cosa sotto controllo, chiedendo aiuto a chi come loro le centrali nucleari le ha e può dare una mano.
Bambino mio spero che questo disastro non si riveli nell'immane tragedia che potrebbe essere, e che per te e per il tuo futuro e per tutti i bambini che sono già nati e che nasceranno questa possa essere solo la storia di un'allerta poi risolta e mai scoppiata.

 Una testimonianza sul sito de La Repubblica.

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