Apparentemente potrà sembrare un argomento che esula dalla gravidanza, ma in realtà la paura che la centrale nucleare giapponese sta facendo vivere in primo luogo ai giapponesi e poi a tutto il mondo, mi fa pensare a quanto l'ipotesi di un ennesimo disastro nucleare al di là del mondo possa influire anche sulla nostra salute, sulla nostra vita e sulle vite che dovranno nascere (e che adesso stiamo crescendo dentro di noi).
Perchè purtroppo un disastro nucleare non si limita a distruggere vite (umane, animali e vegetali) nei pressi della centrale, tantomeno si limita a dare danni nelle aree a qualche km di distanza; i danni si ripercuotono per anni e per km e km, fino ad arrivare là dove non ci si aspetterebbe. "I venti porteranno le fuoriuscite controllate sui mari" hanno dichiarato, ok, e lì chi ci vive? Pesci ed organismi che si muovono, che mangiano e vengono mangiati da altri organismi che poi vengono pescati, che finiscono nelle nostre tavole, perchè il pesce non si limita a vivere nelle acque territoriali, ed anche se così fosse, c'è sempre un bel mercato globale che lo aiuta ad arrivare al di là del mondo.
Sinceramente la cosa è preoccupante, non dico quanto Chernobil ma solo perchè ci metterà più tempo ad arrivare da noi e perchè stanno cercando di fare tutto il possibile. Fortunatamente i giapponesi sono un popolo intelligente ed ha subito dichiarato di non ruscire a tenere da solo la cosa sotto controllo, chiedendo aiuto a chi come loro le centrali nucleari le ha e può dare una mano.
Bambino mio spero che questo disastro non si riveli nell'immane tragedia che potrebbe essere, e che per te e per il tuo futuro e per tutti i bambini che sono già nati e che nasceranno questa possa essere solo la storia di un'allerta poi risolta e mai scoppiata. Una testimonianza sul sito de La Repubblica.
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