Più volte negli anni, quando l'idea di un figlio mi sfiorava, mi sono trovata a pensare in che razza di mondo sarebbe cresciuto. Oggi che un bambino sta crescendo dentro di me, questa domanda mi si affaccia sempre più spesso nella mente, e penso che non è proprio un bel mondo.
Partendo dal piccolo del mio paese, vedo che intorno a me regnano l'ideologia dell'apparire anzichè dell'essere; vengono valorizzate persone che non valgono niente, come i tipi arrestati per spaccio internazionale di droga ed ora sono in giro per il paese e considerati dei gran fighi, che vale la pena conoscere ed andarne fieri; vedo vagabondi che non lavorano da tempo girare con macchinoni
pagati chissà come e che cambiano una volta all'anno (quando io e gente come me abbiamo una utilitaria comprata con il sacrificio di anni e che finchè non inizierà a perdere pezzi per strada rimarrà la fidata macchina di casa); vedo maleducazione nei bambini, mancanza di rispetto per gli adulti e gli anziani, strafottenza e indifferenza per ciò che è della comunità o degli altri. E spero di riuscire ad insegnare a mio figlio i valori che ho ricevuto io dai miei, di essere rigida ed irremovibile quando serve come hanno fatto i miei genitori con me e mio fratello, di non uniformarmi a questi genitori che non mi piacciono e che critico quando vedo che per un brutto voto non si arrabbiano col figlio che non ha studiato, ma con l'insegnante che non gli ha dato una mano.
Allargando lo sguardo rimango ancora più sbigottita, perchè chi dovrebbe dare l'esempio è il primo a cercare di fregare il prossimo (che siamo noi), sia che rivestano ruoli istituzionali che non.
Vedo assessori, sindaci, presidenti di province e regioni, segretari di partiti locali e nazionali, onorevoli, senatori e ministri, governo ed opposizioni che anzichè cercare delle soluzioni ai mille problemi che affliggono il nostro Paese in un periodo di crisi (o post crisi, come qualcuno si ostina a dire), pensano alle cretinate personali di uno o dell'altro, cercano escamotage per salvarsi il culo (mi si conceda la parola poco elegante), senza pensare che la nostra Bella Italia sta andando a rotoli; e si fanno battaglia a suon di leggi, emendamenti, decreti ecc pur di non dare ragione all'altro, dando l'impressione di fregarsene di capire se potrebbe venire fuori qualcosa di buono... magari no, ma magari si.
Vedo assessori, sindaci, presidenti di province e regioni, segretari di partiti locali e nazionali, onorevoli, senatori e ministri, governo ed opposizioni che anzichè cercare delle soluzioni ai mille problemi che affliggono il nostro Paese in un periodo di crisi (o post crisi, come qualcuno si ostina a dire), pensano alle cretinate personali di uno o dell'altro, cercano escamotage per salvarsi il culo (mi si conceda la parola poco elegante), senza pensare che la nostra Bella Italia sta andando a rotoli; e si fanno battaglia a suon di leggi, emendamenti, decreti ecc pur di non dare ragione all'altro, dando l'impressione di fregarsene di capire se potrebbe venire fuori qualcosa di buono... magari no, ma magari si.
Questo non vuole essere un rimprovero al Governo o all'opposizione, non vorrei che le mie parole venissero strumentalizzate (come odio questa parola) da chi sostiene questa o quell'altra fazione politica. Non me ne frega niente della politica, me ne frega solo di vedere un Paese allo sfascio che sarà quello che ospiterà il futuro di mio figlio, con una scuola pubblica che si sta sgretolando; con una università che insegna sempre meno; con le aziende che chiudono o scappano in terre vicine ma straniere per risparmiare su tasse, costi del personale e magari meno vincoli di sicurezza sul lavoro ecc; laureati che non riescono a trovare altri lavori che quello di centralinista o stagisti a ottocento euro al mese se va bene, e poi ci si lamenta se c'è fuga di cervelli.
Ed ogni volta che faccio queste riflessioni mi viene in mente un detto della mia bisnonna:
Povera Italia come sei ridotta, con le scarpe rotte e la coperta corta.
Povera Italia come sei ridotta, con le scarpe rotte e la coperta corta.
è una cosa a cui pensavo pure io durante il periodo della gravidanza. e ci penso tuttora.. proprio per le cose da te elencate..
RispondiEliminama.. nonostante tutto, vorrei aver un'altro bimbo, si spera bimba!!
tanto i figli spetta a noi crescerli, con o senza aiuti.. in un'ottima società o in una........... scusa il termine.. d merda!
Anche io pensai queste cose, poi mi sono detto:"Io sono felice di esser nato e di vivere, e lo sarei stato pure se il mondo fosse stato peggiore di così ...sarà sempre meglio di non esser mai esistito no?" ;) ciaoo!
RispondiEliminaCiao, sono approdata sul tuo blog, dal blog di Vany. Innanzitutto che bello che attendi un bimbo!!! :) Poi..questo argomento penso sia molto caro a tutti i genitori (o alla maggior parte di essi). Ogni volta che ci penso mi prende male e spero tanto che mio figlio possa comunque trovare un gruppo di amici seri e dai forti valori, con cui crescere e rapportarsi. Perché quello che vedo in giro, fa davvero paura....
RispondiElimina@ vany: termine più che scusato, anzi direi concesso! Non è che la mia opinione ne sia molto lontanta ^-^
RispondiElimina@ vivoperquesto: parole sacrosante! ma mondo che mi lascia sbigottita! o_O
@ moonaflowers: Intanto benvenuta e grazie per il commento. Guardando la mia realtà, nel piccolo, sono felice di ciò che mi circonda: persone serie ed intelligenti, che hanno voglia di lavorare, di migliorarsi e migliorare la loro società, ciò che spero tocchi anche a mio figlio (è per questo che sono felice che con le mie amiche e molte altre conoscenti stiamo più o meno diventando tutte mammme nel giro di breve, so che le famiglie di chi circonderà il mio bambino sono famiglie serie!).
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